La diversa storia di Jane Grey

«Molto tempo fa, in una terra non molto lontana… Enrico VIII trattava le mogli come fazzoletti per il naso: un colpo e sei fuori. Il successore al trono fu suo figlio, Edward. Quando morì gli successe Lady Jane Grey. Solo nove giorni dopo fu marchiata come traditrice e zac! Perse la testa. E se la storia fosse stata diversa?».

Comincia così My Lady Jane la serie in 8 episodi di cui è uscita da poco la prima serie su Amazon Prime Video, tratta dall’omonimo romanzo di Cynthia Hand.

Un racconto irriverente ed epico di vero amore e avventura, maniaci regicidi, eroismo, intrighi, duelli a colpi di spada. Un pizzico di realismo magico, note di fantascienza, pizzichi di erotismo, ironici battibecchi e una chimica innegabile.

Grazie al gdl #leregineTudordiAlisonWeir organizzato da Elisa @la.spettinata avevo approfondito la dolorosa vita di Jane Grey nel drammatico romanzo L’innocente di Alison Weir: una giovane dalla mente brillante che non aveva né la preparazione né il desiderio di salire al trono, schiacciata dalla smisurata ambizione dei genitori e di nobili senza scrupoli. Un personaggio davvero tragico che regnò per soli nove giorni e finì decapitata a diciassette anni.

Per questo quando ho visto che era uscita una serie dedicata a lei mi sono detta, perché no!

My Lady Jane fin dal primo episodio svela le regole del gioco: stiamo assistendo a una pagina di Storia non proprio fedele alla realtà. Da subito infatti una voce fuori campo onnisciente e dotata di spiccata ironia chiarisce che stiamo assistendo ad un percorso alternativo di fatti realmente accaduti.

La serie riscrive la storia e non soltanto in chiave moderna e femminista, ma la impreziosisce con il genere fantasy. La vera lotta tra Anglicani e Cattolici, simboleggiati da Jane Grey e Mary I Tudor, diventa infatti lo scontro tra “Etiani” (coloro che possono tramutarsi in animale) e “Veritiani” (gli umani senza poteri) che vogliono annientare gli “Etiani” costretti a vivere emarginati nascondendo il loro potere.

Una serie distopica e  “ucronica” che “gioca” con la Storia e immagina uno sviluppo differente della linea temporale, dando a fatti e personaggi esiti capovolti rispetto alla realtà.

My Lady Jane è sicuramente un “mappazzone” che mescola generi in modo scanzonato, irriverente, con un linguaggio decisamente volgare, senza filtri né pudore, ma è anche serie piacevole e provocatoria, capace di combinare elementi soprannaturali, pagine di storia, femminismo, inclusione ed erotismo. L’importante è non prenderla troppo sul serio e godersi la scrittura brillante dei dialoghi e la bravura degli attori, in particolare Emily Bader ed Edward Bluemel, che hanno proprio i ruoli dei protagonisti, gli sposi controvoglia Jane e Guillford. Oltre a loro nel cast ci sono anche attori del calibro di Jim Broadbent ( tra i tanti il professor Lumacorno di Harry Potter)  e Dominic Cooper (Il promesso sposo di Mamma mia), nonché Anna Chancellor (“faccia da chiulo” in Quattro matrimoni e un funerale!).

L’aspetto forse più affascinante della serie è la rivisitazione della figura di Lady Jane Grey, solitamente rappresentata come una vittima della politica e dell’inganno. Perché che Jane fosse brillante ed intelligente, amante dei libri e interessata allo studio è storicamente provato, ma in questa versione, è anche una giovane donna forte e determinata, pronta a lottare per difendere il suo diritto al trono e a ribellarsi alle ingiustizie del suo tempo.

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