Come poter parlare con delicatezza, rivolgendosi ad un pubblico giovane, di Alzheimer o di malattie degenerative della memoria? Dato l’argomento spinoso e la difficoltà di affrontare un tema del genere, stupisce non poco il romanzo Le cronache della foresta – Le memorie perdute di Mickaël Brun-Arnaud, che riesce a raccontare una storia davvero tragica in modo lieve e coinvolgente.
Il racconto è ambientato nella foresta ed ha come protagonisti animali antropomorfi.
Archibald è una volpe proprietaria della libreria di Villa Corteccia, un luogo speciale dove ogni libro presente è una copia unica, rilegata e custodita con cura. Per rimediare alla vendita frettolosa ed indifferente dell’unica copia de I diari del sottosuolo ad un cliente misterioso, decide di accompagnare Ferdinand Talpa, l’autore del libro nella ricerca del prezioso volume. Prezioso non tanto per il contenuto o per il valore artistico, ma perché contiene la memoria ormai sfilacciata e sempre più piena di buchi del povero animale, affetto dalla malattia Cancella-ricordi. Ferdinand è ossessionato anche dalla ricerca della moglie Amanda, che sembra scomparsa nel nulla.
I due improbabili amici partiranno per un viaggio nella memoria seguendo le esili e labili tracce lasciate da una serie di fotografie, unica traccia tangibile di quello che è stato.
Prima tappa è la sala da tè di Petunia Marmotta, un luogo speciale su cui aleggia un odore inebriante di infuso ai frutti di bosco e ai fiori di tiglio, un’atmosfera magica accentuata da luci soffuse, con tavoli e poltrone piene di cuscini. Lì Archibald e Ferdinand assaggiano la specialità della casa la torta alle amandorle.
Il primo boccone fu un’esplosione di dolcezza: una meritatissima ricompensa dopo una mezza giornata di cammino e un pranzo frugale. Sotto uno strato di meringhe bianche in cui il cucchiaio affondava senza difficoltà c’erano fragole mature, come soffici e rubini adagiati su un letto di pasta frolla al burro caramellato. Era proprio il caso di esclamare “crocchioli!”.
E quel sapore delizioso riporta alla memoria di Ferdinand la moglie, scoprendo grazie all’aiuto dell’anziana nonna Petunia, che l’ingrediente segreto e magico della torta gliel’ho dato proprio Amanda.
I due amici continuano il viaggio, foto dopo foto, luogo dopo luogo, incontro dopo incontro: dal concerto del famoso Gedeon Gufo della Quercia, a L’Emporio talpesco, uno straripante bazar di oggetti, alla casa di Ferdinand, che ha una porta dipinta d’azzurro chiusa a chiave, fino a Il Nido delle storie, un albergo accogliente e speciale gestito da Elisabeth Gallina, rifugio per scrittori in cerca di pace, ispirazione e coccole.
Durante ogni tappa si alternano momenti di smarrimento della povera talpa, che spesso non ricorda dove si trova, è disorientato, spaventato, a volte addirittura arrabbiato, a momenti in cui i ricordi tornano ad essere vividi e luminosi e la personalità effervescente, piena di vita e di entusiasmo di Amanda pare balzare fuori dalle pagine.
Ed è questo mix di avventura, commozione, dolore e gioia che rende questo romanzo un piccolo capolavoro. Mano a mano che si procede l’intreccio si fa più complesso: i piani letterari si sdoppiano, i personaggi apparentemente slegati dalla storia principale aumentano, ma tutto questo non toglie smalto alla lettura, anzi.
Il finale è davvero un coup de théâtre sorprendente ma coerente con la narrazione, tutti i fili trovano finalmente una loro collocazione nell’intreccio e il quadro finale è perfettamente coerente.
Cronache della foresta: Le memorie perdute di Mickaël Brun-Arnaud è un romanzo assolutamente originale, che riesce a parlare con estrema delicatezza di malattia, e a spiegare come la memoria sia parte integrante delle persone, sia la loro bussola, il loro prezioso mondo racchiuso nella mente e la sua perdita sia irrimediabile. Anche se grazie al calore di chi ci ama e alla presenza affettuosa degli amici questo scrigno di ricordi possa in qualche modo essere preservato e trasmesso.
Appena prima di ritornare alle tenebre della sua mente, ebbe il tempo di pensare che la malattia Cancella-ricordi poteva anche spazzare via tutto quello che c’era nella sua testa – le sue letture, le sue abitudini, alcuni aspetti della sua personalità e della sua storia, il ricordo delle lezioni imparate a scuola, o addirittura il modo giusto di mangiare una mela, di tenere il bastone o di allacciarsi le scarpe – ma Amanda non avrebbe mai potuto portargliela via, perché era al sicuro nel cuore e nella memoria di tutti coloro che l’avevano conosciuta e amata, e là, castagna matta, la malattia non sarebbe mai riuscita ad entrare!
L’autore, come spiega nei ringraziamenti, ha lavorato in ambito ospedaliero, con persone affette da Alzheimer e malattie neurodegenerative e questo sguardo sulla sofferenza emerge in ogni pagina.
Arricchiscono il libro le illustrazioni magiche di Sanoe che sanno ricostruire, dare colore e spessore alle immagini scritte.

Le memorie perdute sono il primo volume di una serie di quattro romanzi ambientati nella foresta con protagonista Archibald.
Cronache della foresta: Le memorie perdute di Mickaël Brun-Arnaud [Mémoires de la Forêt, – Les souvenirs de Ferdinand Taupe, 2022] – Illustrazioni di Sanoe – Terre di Mezzo Editore (2024) – traduzione di Gioia Sartori – pag. 225