Dopo aver conosciuto Anne e Alice, aver librovagato ad Avonlea e nel Paese delle Meraviglie, essere entrati nella terra delle fiabe e incontrato tanti personaggi letterari famosissimi ed amatissimi, Tilly e il suo amico Oskar sono sempre più consapevoli del pericolo che i libri e il libravagare devono affrontare. Melville Underwood e sua sorella Decima, per i loro biechi interessi, stanno stravolgendo il mondo delle Sottobiblioteche, distillano libromagia traendola dai libri, con danni enormi nella struttura portante delle storie stesse. In più la libreria di famiglia ha avuto un costante e considerevole calo di vendite nell’ultimo periodo e sempre più persone entrano in libreria cercando qualcosa, ma riescono poco dopo, come se avessero dimenticato completamente perché sono lì.
Per questo Tilly che ha ricevuto strani regali, una chiave (da Il giardino segreto), un sacchetto di briciole di pane (da Hansel e Gretel), un libro sulla storia delle biblioteche e un gomitolo di filo (da una bibliotecaria parigina), un codice postale (di Washington D.C.) e un codice di scaffalatura (appartenente alla biblioteca del Congresso) decide che è arrivato il momento di indagare a fondo e soprattutto andare a cercare i leggendari e probabilmente immaginari Archivisti.
Inizia una nuova avventura che vedrà i due amici viaggiare da soli verso gli Stati Uniti, incontrare due amici della madre, Orlando e Jorge, visitare una libreria spettacolare ricavata all’interno di un teatro, e ritrovarsi nella Biblioteca di Alessandria poco prima che l’incendio la distrugga completamente, per poi affrontare labirinti e peripezie varie fino all’incontro fortuito e fortunato con il Sesquipedalian, un treno magico che viaggia e scorrazza tra le storie, guidato da Horatio Bolt. Ma le peripezie non sono finite, Tilly ed Oskar conosceranno Milo, il nipote di Bolt, incontreranno il grande William Shakespeare e la Bibliognosta Artemis e capiranno che la vera bibliomagia non è quella densa e vischiosa che pare petrolio, che gli Underwood estraggono distruggendo i libri, ma è pulviscolo nero e scintillante pieno di tutta l’immaginazione e l’amore che i lettori riversano nel leggere. Perché la magia dei libri è data dall’immaginazione di chi li legge, le storie esistono e diventano reali grazie ai lettori, alla loro fantasia e alla passione che riversano in quelle pagine.
Insomma al terzo libro Anna James sa come agganciare un lettore alla pagina, regalando una nuova incredibile avventura ai suoi protagonisti e dando al lettore la possibilità di ragionare su quanto i libri siano potenti ed importanti a prescindere dalla loro fama o da quanti lettori li abbiano letti.
«Ogni libro che sia mai stato scritto ha catturato l’interesse di almeno una persona», disse Bea. «Anche se si dovesse trattare solo di chi l’ha scritto. Sottovalutate il potere delle storie – come avete sempre fatto. Nessuno potrebbe mai ricostruire l’impatto che un libro ha prodotto sul mondo.»
Ognuno di noi sa che c’è un libro, che magari ha letto solo lui, che rappresenta un tassello importante nella sua vita, perché lo letto in un momento particolare, lo ha aiutato in un momento difficile, oppure è legato ad un ricordo, ad una persona amata, ad un viaggio, ad una citazione e se quel libro sparisse, con lui sparirebbero anche tutti i ricordi e le sensazioni collegate.
Un romanzo per ragazzi che fornisce spunti interessanti anche per chi ha qualche anno in più e ricorda, se ce ne fosse bisogno, l’immenso potere dei libri.
Perché chi legge sa quali sono le infinite possibilità della lettura. Vedere una biblioteca o una libreria, osservare file e file di libri trasmette una sensazione di possibilità illimitate, perché ogni libro diventa un portale verso un altro mondo, un modo nuovo di guardare le cose, nuovi personaggi da incontrare, storie da scoprire, usanze e tradizioni lontane da assaporare, e il lettore attraverso il libro viaggia in paesi mai visti, ascolta lingue mai ascoltate, assapora sapori sconosciuti e ne esce sempre arricchito.
Tilly e le pagine dimenticate di Anna James – traduzione di Francesca Crescentini – Garzanti (2022) pag. 447