Un uso disinvolto del veleno

Sesto appuntamento con Miss Marple ancora una volta in un ruolo tanto marginale, appare a circa metà libro e conduce le sue indagini e riflessioni in modo molto defilato, quanto assolutamente essenziale alla risoluzione del caso.

Siamo alle prese con l’ennesima famiglia nido di vipere: un padre padrone, che nell’ultimo periodo, pare aver assunto un atteggiamento troppo sopra le righe, tre figli con interessi e personalità differenti, e intorno mogli, fidanzati e servitù che nascondono tutti qualcosa.

Il romanzo inizia con la descrizione di un frenetico giorno di lavoro, in mezzo a dattilografe precise ed esperte che tra gli altri compiti hanno quello di preparare il tè per il principale Rex Fortescue. L’uomo si sente male subito dopo aver sorseggiato la solita bevanda ma l’avvelenamento, di questo si tratta, è avvenuto qualche ora prima mentre faceva colazione nella sua prestigiosa dimora. Ed è qui al Villino dei Tassi che l’investigatore, ispettore Neele, inizia le sue indagini. In cima alla lista dei sospettati vi è la moglie, Adele, molto più giovane del marito e alquanto disinvolta nella frequentazione di un altro uomo. Ma viene assassinata anche lei, sempre per avvelenamento, e sempre dopo aver bevuto una tazza di tè. E siccome i vecchi adagi sono sempre validi, e non c’è due senza tre, dopo poco viene ritrovato il corpo senza vita della cameriera Gladys Martin che probabilmente aveva visto o sentito qualcosa di troppo.

Mentre l’ispettore Neele cerca di far fronte a tutti quei cadaveri e all’uso assai disinvolto del veleno (prima bacche di tasso poi cianuro) emergono alcuni particolari alquanto strani, perché nelle tasche di Rex Fortescue è stata trovata della segale e perché la domestica aveva il naso tappato da una molletta del bucato?

Ed ecco comparire alla villa un’anziana signora, che porta il nome di Miss Jane Marple, giunta a dare il suo contributo, visto che conosceva bene la giovane Gladys.

Come sempre sarà il suo acume e il suo spirito d’osservazione a permettere di risolvere i delitti e assicurare il colpevole alla giustizia.

Se l’analisi delle dinamiche familiari e la presentazione dei tanti personaggi che si affollano in questo romanzo mi ha colpita e conquistata, come la figura molto più umana e dolente di Miss Marple, addolorata per la sorte toccata alla giovane da lei conosciuta, non posso dire lo stesso della soluzione, stavolta a mio parere davvero tirata per i capelli, seppur del tutto coerente con le spiegazioni date dalla regina del giallo inglese. Quando tutti gli indizi, gravi, precisi e concordanti, sembrano indicare un preciso colpevole, sua Maestà Agatha ribalta tutte le certezze e sceglie una spiegazione contorta e decisamente arzigogolata, partorita dalla mente fertile ed ingegnosa della mite Miss Marple.

Ho apprezzato l’atmosfera, trovato decisamente interessanti alcuni personaggi come la professionale governante Mary Dove, notato i tanti segreti di misfatti passati e possibili vendette di cui è disseminato il racconto, ma non ho capito come Miss Marple, che passa la maggior parte del tempo in cui compare in scena, ed è decisamente poco, in compagnia di una vecchia zia rintanata in soffitta, sia riuscita a venire a capo del mistero…

Centrale nella narrazione una filastrocca, una nursery rhyme, canzone in rima che fa parte del folklore inglese. In questo caso si tratta di Sing a song of six-pence, di origine sconosciuta, di cui si trova qualche accenno in alcune opere shakespeariane (come La dodicesima notte) e in alcuni testi risalenti al XVII e al XVIII secolo.

Sing a song of sixpence, Canta una canzone da sei soldi,
A pocket full of rye. Una tasca piena di segale.
Four and twenty blackbirds, Ventiquattro merli,
Baked in a pie. Chiusi dentro una focaccia.

When the pie was opened Quando la focaccia è stata tagliata
The birds began to sing; i merli si sono messi a cantare.
Wasn’t that a dainty dish, Non era degno di un re,
To set before the king. Un piatto così pregiato?

The king was in his counting house, Il re stava nella stanza del tesoro,
Counting out his money; a contare le sue monete;
The queen was in the parlour, La regine era in salotto,
Eating bread and honey. a mangiare pane e miele.

The maid was in the garden, La servetta era in giardino,
Hanging out the clothes, a stendere il bucato,
When down came a blackbird quando è arrivato un uccellino
And pecked off her nose. a beccarle via il nasino.

Polvere negli occhi di Agatha Christie [A Pocket Full of Rye 1953] – traduzione di Grazie Maria Griffini – Mondadori Oscar Moderni (2020) – pag. 210

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