Spumeggiante come una coppa di champagne, frivola, ma all’occorrenza determinata, idealista, generosa, questo e molto altro è Zia Mame, la indimenticabile protagonista dell’omonimo libro. Nonostante il libro racconti la crescita anticonvenzionale di Patrick, che, alla morte del padre, viene lasciato in affidamento proprio a Mame, sorella di quest’ultimo, è lei il vero baricentro di questa storia divertente e brillante.
Mame è una milionaria eccentrica, stralunata e leggermente equivoca che vive a New York nei ruggenti anni 20. Le sue feste sono leggendarie, le sue frequentazioni originali, le sue abitudini discutibili. Eppure zia Mame, apparentemente la persona meno adatta ad allevare un bambino, è una persona di straordinaria generosità e si rivela, pur con tutte le sue stramberie, dotata di un gran cuore e capace di intessere con questo nipote, mai conosciuto prima, un legame affettuoso e coinvolgente.
Amante del bel mondo, elegante e sempre pronta a partire all’avventura, a provare l’ultimo prodotto, a vedere l’ultima mostra, a farsi conquistare dall’ultima moda, Mame è appassionata di arte, arredamento, moda, teatro, il tutto possibilmente il più all’avanguardia possibile. Una donna che ama cambiare, che non sopporta la routine o le regole, che adora le feste e che ad ogni colpo del destino sa tirar fuori una grinta e un ottimismo invidiabile.
Patrick, ormai adulto, leggendo un articolo su Selezione dedicato ad una “Indimenticabile Zittella del New England”, che ha adottato e dato amore ad “un fagottino” che qualcuno aveva lasciato sulla sua soglia, ripercorre mentalmente la propria vita e racconta in prima persona le peripezie che negli anni lo hanno visto coinvolto insieme a quella mina vagante della sua tutrice, zia Mame.
Scorrono così in ordine cronologico svariati aneddoti. Dal primo incontro con la zia, che a prima vista gli appare come una bambola giapponese, alla scelta della scuola per il nipote che vede la zia scontrarsi con Mr Babcock, amministratore del patrimonio di Patrick fino alla maggiore età. Dalla necessità di reinventarsi e trovare un lavoro dopo il crollo di Wall Street del ‘29, che le ha fatto perdere l’intero patrimonio, al matrimonio con Beau, ricco gentiluomo del Sud che la vede cercare di adeguarsi al ruolo assai improbabile di ragazza del Sud, per compiacere la numerosa famiglia del marito e che personalmente rappresenta uno dei capitoli più riusciti ed esilaranti dell’intero libro. Fino all’incontro con la fidanzata del nipote e la sua famiglia, in un crescendo di episodi culminati con un’uscita di scena che strappa l’applauso.
Mame, dotata di una vitalità e di un’energia inesauribile, si butta a capofitto in ogni nuova avventura che la vita le mette davanti, entra ed esce dalle vite altrui e in tutto coinvolge suo nipote. E’ una forza della natura, sempre circondata da personaggi fuori dalle righe, a partire dall’impeccabile maggiordomo tutto fare giapponese Ito. Una donna schiava dei vizi e degli eccessi – per lei una sveglia accettabile non suona prima dell’una del pomeriggio! -, caotica, e sconclusionata, ma estremamente libera nell’autodeterminare la sua esistenza, e sicuramente mai schiava delle convenzioni che schiacciano e appiattiscono la vita sociale della New York degli anni ’20.
Patrick si troverà a crescere in un ambiente decisamente anticonformista, con modelli educativi poco ortodossi, che gli consentirà di aprire i propri orizzonti e crescere senza omologarsi ai modelli precostituiti.
«Tesoro mio, un vocabolario ampio è ciò che contraddistingue ogni vero intellettuale. D’ora in poi,» e qui tornò a rovistare nel marasma del comodino, estraendone un altro blocco e un’altra matita «ogni volta che sentirai dire, da me o da qualcun altro, una parola che non conosci, la trascriverai qui, e io ti spiegherò cosa significa. Poi la imparerai a memoria e vedrai che in pochissimo tempo ti costruirai un vocabolario come si deve. Oh, che avventura emozionante plasmare una tenera, una giovane vita!».
Mame è dunque il vero motore della storia, la persona che tiene i fili delle varie vicende e che trascina il nipote in situazioni imbarazzanti, assurde, e a volte potenzialmente pericolose. Potrebbe essere considerata come una donna viziata, frivola, priva di cultura, una sorta di portafoglio ambulante da svuotare eppure, con la sua personalità vulcanica e la sua inesauribile voglia di provare ogni esperienza e conoscere ogni persona vagamente interessante, Mame è una persona piena di risorse, capace di rialzarsi da ogni fallimento e da ogni delusione con rinnovata energia.
Ogni capitolo può leggersi in realtà come un racconto autoconclusivo. Per questo non tutte le avventure o gli episodi sono allo stesso livello, alcuni sono esilaranti, altri più lenti. Ma quello che risalta è il rapporto, a volte sbilanciato, ma sempre affettuoso, tra zia e nipote: Mame non tratterà mai Patrick come un bambino, ma cercherà sempre di ampliare le sue conoscenze del mondo e fornirgli le esperienze che possono essergli utili, facendogli dono di una non indifferente capacità critica e di una grande libertà. Libertà di non uniformarsi agli stereotipi, di poter esprimere la propria creatività in modo rivoluzionario, anche quando appare in contrasto con le regole sociali, e soprattutto di esercitare il libero arbitrio, elementi che portano con sé subbuglio, disordine, incomprensione, ma anche consapevolezza di sé.
Infondo Zia Mame e la zia che vorremmo avere tutti. Quella che fa fare le esperienze più indimenticabili, che ci coinvolge anche nostro malgrado in imprese epiche, ma anche quella che in alcune occasioni nasconderemmo volentieri in un armadio buttando via la chiave.
In un momento, come questo, di stanchezza fisica e mentale, avevo bisogno di un libro leggero, ma non stupido, di vivere un’avventura a rotta di collo in compagnia di questa donna indimenticabile, che non invecchia mai e riesce con arguzia a prendersi gioco della società retrograda, maschilista e bacchettona dell’epoca.
Zia Mame è un inno alla leggerezza, alla spensieratezza, non è un libro che fa sganasciare dal ridere, ma regala un benessere a lunga durata, oltre ad una importante lezione sulla libertà e sull’anticonformismo.
Zia Mame di Patrick Dennis – Adelphi (2009) – pag. 380