Vi siete mai chiesti che cos’è il Natale?
Lasciamo da parte per un attimo l’euforia collettiva, le luci colorate delle luminarie nelle strade, la frenesia per gli acquisti, i regali dati e ricevuti, spesso comprati solo per l’ansia di ricambiare e quasi mai pensati per la persona che li riceve. E tralasciamo anche il significato religioso da cui tutto dovrebbe aver inizio. Quel concetto di risveglio che collega la nascita di Cristo, per chi crede, salvatore e redentore del mondo, a tutti i culti precristiani che festeggiano il giorno più corto dell’anno da cui tutto il ciclo di luce riparte e ricomincia.
Qual è, però, il significato più profondo di questa festa che affonda le sue radici all’alba dei tempi?
Sicuramente ognuno di noi ha una sua idea in merito: spirituale, religiosa, sentimentale, commerciale, di puro e semplice divertimento.
Per me è una festa legata alla famiglia, al calore di un focolare, all’amore che è il legame più forte ed importante che collega le persone. Una festa che io associo sempre a qualcosa di magico e misterioso, perché in questa notte il verbo si incarna in un bambino e rivoluziona la storia. La festa che mi fa tornare bambina. Per questo amo le luci dell’albero, le statuine del presepio, quel senso di magia, che rende possibile ad un vecchietto vestito di rosso con la barba bianca, di percorrere tramite una slitta trainata da renne, migliaia e migliaia di chilometri in una sola notte, per soddisfare i desideri di tutti i bambini del mondo.
E questa percezione di mistero, unita al senso, quello vero, del Natale, la ritrovate in questo libro, uscito lo scorso anno, scritto da Maja Lunde, illustrato magistralmente da Lisa Aisato, pubblicato da Giunti Editore.
Un libro diviso in ventiquattro capitoli, che volendo si possono leggere uno al giorno, come una sorta di calendario dell’avvento letterario.
Una fiaba stupendamente illustrata in cui testo scritto ed immagini si sposano perfettamente e completano l’esperienza immersiva che la lettura di questo libro offre. Solo sfogliandolo sembra di sentire l’odore della cioccolata calda o dei biscotti allo zenzero, di vedere un albero pieno di decorazioni e lucine, di ascoltare le campanelle ovattate dalla neve che cade, e viene voglia di incontrarla anche noi una ragazza dal sorriso luminoso e la faccia piena di lentiggini come Hedwig. Un’amica che ci travolga con il suo entusiasmo e sappia riaccendere il nostro cuore ammaccato, rendendolo di nuovo brillante ed aperto.
Come sempre questo non è solo un libro per bambini ma una storia poetica che affronta temi difficili ma importanti, come la perdita e il dolore che ne deriva, senza banalizzarli.
Perché ci sono persone che odiano il Natale, che non riescono a vedere la bellezza di questa festa, ne vedono solo la superficialità e l’apparenza, senza riuscire chiudendo gli occhi, a sentirsi ancora bambini. Lo odiano perché sono sole, perché hanno perso gli affetti più cari, perché hanno smarrito il senso più profondo del termine “rinascita”. Spesso chi odia il Natale o trova una grande tristezza in questo periodo, lo fa perché non riesce più a coglierne la magia, il significato più profondo, meno commerciale e luccicante, e spesso si porta addosso un dolore che non trova requie.
Si può superare il dolore? Si può sopravvivere alla morte di una persona cara? Smettere di sentire il vuoto che ha lasciato? No, non credo, però si può accettare quel dolore come parte inevitabile della vita e come ricordo tangibile dell’amore che abbiamo provato. La lezione di questo libro è che comunque non si può superare un dolore o una perdita senza affrontarla, facendo finta di nulla, aspettando che passi e, giorno dopo giorno, spegnendosi un po’ alla volta.
«Perché non voglio dimenticare quanto sono stato triste» continuai, alzando la voce. «Ma non voglio nemmeno dimenticare quanto era allegra Juni. Voglio ricordare tutto quanto, e Juni resterà sempre qui, anche se è morta. Non è che i morti spariscano e basta. Restano qui…». A quel punto praticamente gridavo. «Juni fa ancora parte della famiglia!».
E con questa lettura speciale vi auguro di vivere il Natale, riassaporandone tutta la magia, vedendone tutto lo scintillio e credendo fortemente nelle opportunità che la vita ci offre.
Sorella di neve di Maja Lunde – Giunti editore (2020) – pag. 192