Ancora guai per le brave ragazze

Dopo essere rimasta positivamente travolta da Come uccidono le brave ragazze, il primo della serie dedicata da Holly Jackson a Pippa Fitz-Amobi, romanzo iniziato con un po’ di diffidenza rispetto all’entusiasmo che lo circondava, ma da cui ero rimasta piacevolmente sorpresa, eccomi alle prese con il secondo. 

Pippa Fitz-Amobi è diventata una piccola star di Little Kilton, popolarità tutt’altro che desiderata perché il carico di quanto accaduto le grava ancora sulle spalle. Pip dopo le vicissitudini che l’hanno portata a risolvere il mistero della morte di Andie Bell e il successivo podcast che ha creato in cui racconta i fatti e i processi a seguito delle sue investigazioni, è più che mai risoluta a non lasciarsi più coinvolgere in niente che metta in pericolo la sua incolumità, quella dei suoi cari e la concentrazione scolastica.

Avevo fatto una promessa. A me stessa. A tutti quanti. Avevo detto che non lo avrei più fatto, non avrei più giocato alla detective, non mi sarei più smarrita nel mondo di segreti di una piccola città. Non io, non più. E l’avrei mantenuta; so che l’avrei mantenuta. Ma è successa una cosa e ora devo infrangere quella promessa.

Eppure… nonostante le buone intenzioni di non dedicarsi mai più ad indagini ed assassini, la sparizione misteriosa del fratello del suo amico Connor induce Pip a tornare suoi suoi passi, dando il via alla seconda appassionante indagine della serie.

E’ lo stesso Connor a chiedere il suo aiuto, Pip dapprima si rifiuta, poi consapevole che, in caso di scomparsa di una persona, la velocità è essenziale ad una risoluzione favorevole, accetta. Oltretutto la polizia non ha preso troppo sul serio la scomparsa di Jamie: era già successo, è maggiorenne, nulla induce a credere che sia successo qualcosa: non lo credono scomparso, piuttosto pensano si sia allontanato volontariamente e ciò porta il suo caso ad essere catalogato ad un livello di rischio minimo. Ma lo strano comportamento tenuto nell’ultimo periodo e la possibilità che lo strumento del podcast le permetta di ricostruire le ultime ore degli spostamenti di Jamie prima della sua scomparsa, la inducono a darsi da fare, cercherà di far luce su quanto accaduto realmente al ragazzo. Ce la farà anche stavolta?

Il primo romanzo della serie mi aveva positivamente colpita, lo avevo trovato avvincente e scorrevolissimo e con una soluzione decisamente bene congeniata. Stesso giudizio su questo anche se le prime centocinquanta pagine siano andate più a rilento, e l’indagine ci abbia messo un po’ di più a carburare.

Alla fine, però, non sono rimasta minimamente delusa da questo secondo volume con in più un cambiamento sostanziale nella protagonista che la rende decisamente più interessante. Già nel primo romanzo Pip era determinata e decisa a non fermarsi fino a trovare la verità. C’era però in lei quell’incoscienza di chi non è pienamente consapevole dei rischi che corre. In questa seconda avventura la protagonista perde un po’ della freschezza e del brio che nel primo libro la caratterizzavano, ma acquista uno spessore e una determinazione che rendono più maturo, sfaccettato ed interessante il suo personaggio. E sul finire la rendono anche più malinconica e consapevole di quanto il confine tra bene e male, cosa giusta e cosa sbagliata sia sottile e spesso effimero: una lunga area grigia dove è difficile posizionarsi. L’impatto con i tribunali, le decisioni di una corte, i meccanismi spesso contorti delle indagini di polizia la rendono consapevole che la giustizia non sempre vince, il colpevole paga per ciò che ha fatto, e la vittima raramente tira un sospiro di sollievo.

Anche stavolta sono particolarmente originali i metodi d’indagine: appunti, note vocali, interviste, foto, frammenti di video, ritagli di articoli di giornale, che coinvolgono il lettore a 360 gradi e lo trascinano a tal punto che le pagine volano via e si vuole solo sapere come finirà.

Ancora una volta, dopo un’indagine serrata ed appassionante, la tenacia di Pip farà emergere una verità strabiliante.

E Holly Jackson, come nel primo romanzo, accende il riflettore su due temi particolarmente accattivanti per i giovani lettori: catfishing, ghosting, argomenti centrali per una generazione che vive perennemente online, spesso vittime di predatori che usano false identità per farli abboccare nella loro rete.

Brave ragazze, cattivo sangue di Holly Jackson [Good Girl, Bad Blood, 2020] Rizzoli Argento vivo (2022) – traduzione di Paolo Maria Bonora- pag. 431

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *