C’era una volta…

C’era una volta una famiglia felice, con un padre, un madre e tre bambine, una famiglia che adorava fare lunghe scampagnate, raccontare storie, creare ricordi da seppellire poi in una cassetta di latta in un parco, pronta ad essere riaperta anni dopo per vedere come le cose possono cambiare…

C’era una volta una coppia stravagante – un hippy un po’ svitato dai capelli lunghi e la barba incolta e una ragazzina luminosa e intraprendente – che viaggiava su un scuolabus giallo, chiamato Yager, riattato a casa, tra autostrade infinite, snodi stradali e stazioni di servizio. Una coppia felice di non avere regole, né tappe, né mete, né legami…

Perché la storia di Coyote e di suo padre Rodeo, protagonisti de L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise di Dan Gemeinhart, potrebbe essere condensata in queste due breve immagini.

C’erano giorni grandi e giorni piccini, e c’erano giorni buoni e giorni cattivi, e suppongo che potrei sceglierne uno qualsiasi per il mio “C’era una volta”. Ma se devo essere sincera – e la sincerità è una cosa a cui miro sempre – il modo migliore per iniziare questa storia è uno solo.

Tutto è cominciato con Ivan.

Coyote è una dodicenne sveglia e allegra; la incontriamo per la prima volta mentre cammina a piedi scalzi in un’area di servizio pronta a rimontare a bordo della sua originalissima ed anticonvenzionale casa, decisa ad adottare un gattino, un minuscolo batuffolo di pelo, senza dirlo al padre. Ormai sono cinque anni che lei e Rodeo, che non vuole essere chiamato papà, viaggiano a bordo di Yager, senza meta, scegliendo dove fermarsi e chi caricare a bordo per condividere insieme un tratto di strada. Ma Coyote ora ha, per la prima volta, un obiettivo, una meta da raggiungere e per arrivarci è disposta anche a mentire.

L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise è un viaggio on the road, fatto di incontri, di soste nelle aree di servizio, di granite comprate al distributore automatico, di personaggi indimenticabili, di storie strampalate, di sorrisi. Di tappe decise sulla base della voglia del momento, girando in lungo e largo per gli States, dalla Florida allo stato di Washington passando per la Georgia, l’Idaho, il Michighan e tanti altri stati.

Lungo la strada tanti saranno gli incontri che Coyote e Rodeo faranno: Lester, con una passione sconfinata per la musica, che deve decidere quale sia la priorità nella sua vita; Salvador e sua madre Esperanza, che devono trovare un nuovo posto da chiamare casa, dove poter finalmente riapprezzare la dolcezza di un abbraccio; Val decisa a scrivere a modo suo la sua storia senza nessuna forzatura. E non mancano un gattino tenero Ivan e la capra Gladys, determinante nel risolvere una situazione in stallo.

Ognuno di loro ha un conto in sospeso, una decisione da prendere, un’identità da affermare, ma tutti si prodigheranno perché Coyote raggiunga il suo obiettivo e faccia pace con il suo passato.

La storia parte gioiosa e scanzonata, mano a mano, però, chilometro dopo chilometro, diventa più intensa, più corposa, svelando quello che spesso nessuno nota sotto l’apparente disinvoltura e allegria di certi comportamenti, perché ogni vita nasconde una storia più o meno dolorosa e tutti hanno bisogno di qualcuno che li accolga, non li giudichi e sappia guardare al di là delle apparenze.

Un romanzo spensierato che strappa più di un sorriso ma che si chiude con la gola chiusa e gli occhi che lacrimano, anche se non si vorrebbe, e che risponde ad un domanda che tutti prima o poi ci siamo fatti o ci faremo: si può evitare il dolore? Si può scansare, facendo finta che non esista, inventandosi una nuova identità e una nuova vita pur di non passarci attraverso?

Oppure il dolore va attraversato per quanto doloroso e devastante esso sia?

Dan Gemeinhart riesce a costruire una storia appassionante e divertente, raccontando di lutti, di abbandoni, di sogni e desideri, di come, a volte, sia più facile fuggire anziché affrontare quello che la vita ci riserva, di come però le radici siano importanti, essenziali per andare avanti, e soprattutto di come i ricordi per quanto dolorosi, siano anche estremamente preziosi.

Questo romanzo è un gioiellino, che spinge a riflettere, ad immedesimarsi, a domandarsi “cosa farei al suo posto”. Un romanzo denso e prezioso sulla forza dei legami.

L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise di Dan Gemeinhart [The Remarkable Journey of Coyote Sunrise 2019] – Giralangolo (2022) – traduzione di Aurelia Martelli- pag. 380

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