Le eredi di Aixa de la Cruz è un ritratto a tutto tondo di quattro donne, quattro cugine che hanno ereditato la casa della nonna e si ritrovano sotto lo stesso tetto per decidere che cosa fare di quell’inaspettato lascito.
Tra le quattro c’è chi vuole solo disfarsi di quella casa e del peso dei ricordi che si porta dietro, e chi vorrebbe approfittare di quell’insperata occasione per raddrizzare la propria esistenza e costruire qualcosa di nuovo e diverso.
Pagina dopo pagina seguendo, alternativamente, il punto di vista di ognuna delle quattro, emergono le varie personalità e i problemi che si portano dietro.
Olivia, la maggiore, apparentemente la più quadrata, razionale, realizzata. In realtà diventata cardiologa a seguito di un trauma, anche lei piena di sensi di colpa e di elementi irrisolti.
Sua sorella Nora, che passa da una dipendenza all’altra, da un lavoro all’altro, da una relazione all’altra, senza capire quale sia il suo posto nel mondo.
Lis, l’unica sposata, arrivata lì in compagnia del figlio Peter, appena uscita da una clinica dopo un grave episodio psicotico, piena di dubbi e di fragilità.
E sua sorella Erica, vegana, appassionata di botanica, di erbe, di esperienze spirituali, che vede in ogni cosa un segno, un destino.
Vive con un’alcolizzata, un’anoressica e una psicotica nella casa di un’ottantenne che si è tagliata le vene. Sembra una barzelletta, invece è la sua famiglia.
Quattro donne al bivio che si ritrovano in una casa che serba il mistero di cosa sia accaduto alla nonna, il motivo per cui si è aperta le vene nella vasca da bagno e ha deciso di scavalcare le figlie e lasciare il casolare in eredità alle nipoti.
Una casa che è il luogo dove le quattro sono cresciute e in cui il passato torna prepotentemente a fare capolino, a porre domande, ad esigere forse per una volta delle risposte, che non siano il solito rinvio alla prossima occasione.
Tra scatole di ogni forma, tipo e materiale che spesso nascondono pillole dimenticate, lettura dei tarocchi, presenze strane, atmosfere esoteriche, semi di datura dagli effetti psicotropici imprevedibili, riemergono ricordi frammentati, spezzoni di vita, l’eco di gesti familiari e ripetuti.
In un’atmosfera, a tratti onirica, il reale pare dissolversi, il passato riemergere e i legami spezzati riannodarsi.
In quella dimensione sospesa le quattro cugine si trovano, forse per la prima volta, ad affrontare i propri demoni: ognuna a modo suo è spezzata e incompleta, ognuna porta il carico di scelte sbagliate e ognuna è pronta a lasciarsi alle spalle il passato per affrontare qualcosa di nuovo. E proprio la loro evoluzione personale, il loro lasciare piano piano spazio all’egoismo iniziale per trovare una soluzione che soddisfi tutte, diventa elemento trainante della narrazione.
Aixa de la Cruz immerge il lettore in un romanzo strano, dove il soprannaturale sembra far capolino ad ogni momento, e aleggia la sensazione che la nonna sia una presenza viva tra le mura di casa. Le quattro cugine usciranno cambiate da quella convivenza momentanea e da un’esperienza trascendentale che, pur vissuta in modo diverso, segnerà tutte.
La scrittrice basca intreccia una storia familiare ad una sorta di analisi psicologica delle quattro donne toccando temi importanti, come i disturbi mentali, le dipendenze, le conseguenze di eventi traumatici, ma affrontando anche argomenti come le relazioni disfunzionali, la maternità voluta, desiderata ma anche totalmente diversa da quello che si credeva. Il tutto senza diventare mai pesante o didascalica.
Le eredi è un romanzo al femminile sul potere dei legami.
Le eredi di Aixa de la Cruz [Las herederas 2022] – traduzione di Roberta Arrigoni – Fandango Libri (2024) – pag. 307