Leonard e Hungry Paul è un romanzo che pare scritto ed ambientato in altri tempi. Perché in una società che è alla costante ricerca del successo, sempre di corsa, dove la competitività e il raggiungimento degli obiettivi è un diktat che pare imposto per legge, i due protagonisti del romanzo d’esordio di Ronan Hession, paiono quasi esseri catapultati ai giorni nostri da un’altra epoca. Al punto che all’inizio del libro, la descrizione della personalità dei due protagonisti mi aveva abbastanza sconcertato, perché avevo la sensazione di trovarmi di fronte due persone con qualche problema più o meno evidente, due probabili neuro divergenti, per usare un termine in voga in questo periodo.
«Il fatto è che da piccolo il mondo mi sembrava immenso, intimidatorio. La scuola sembrava grande. Gli adulti sembravano grandi. Il futuro sembrava grande. Ma ora inizio a capire che col tempo mi sono ritirato in un mondo più piccolo. Guardo la gente che va sempre di corsa e mi chiedo: ma dove vanno? Con chi si devono incontrare? Hanno vite così piene. Sto cercando di ricordare se la mia vita sia mai stata così.»
In realtà leggendo l’intero romanzo si capisce che Leonard e Hungry Paul sono solo due uomini che apprezzano la solitudine, non hanno la necessità di trovare compagnia ad ogni costo, sono solitari che amano i giochi da tavolo, la routine e la quiete, ma anche trascorrere del tempo in famiglia e osservare lo splendore del cielo notturno. Non sono ambiziosi, né competitivi e sono lontani anni luce dalla frenesia del mondo moderno.
Leonard lavora come ghost writer di enciclopedie per bambini, ma ha idee originali e innovative su come scrivere un libro di storia romani adatto ai più piccoli; ha da poco perso la madre con cui viveva in piena sintonia e la sua mancanza si stempera in una sottile malinconia che non gli impedisce di conservare come tesori i momenti trascorsi con lei.
Hungry Paul abita ancora con i genitori, fa il postino a chiamata, frequenta un corso di judo, svolge attività di volontariato per dare conforto alle pazienti attempate dell’ospedale.
I due sono amici da sempre e non per opportunismo o comodità ma perché i loro gusti e il loro sguardo sul mondo si somiglia.
Due trentenni decisamente controcorrente nella frenetica e stressante vita del ventunesimo secolo a cui fa da contraltare Grace, sorella di Hungry Paul, in procinto di sposarsi, con un buon lavoro e una vita che si profila in linea con le aspettative collettive e personali. È costantemente preoccupata per la situazione del fratello, il suo opposto in fatto di carattere o scelte di vita, teme possa diventare un peso per i genitori e di conseguenza per il suo futuro, scambiando la sua serenità con scarsa capacità di indipendenza. Grace sempre in movimento, sempre piena di dubbi, sempre un po’ polemica e giudicante è agli antipodi dalla natura introspettiva e contemplativa, forse un tantino eccentrica, di Hungry Paul.
La quotidianità dei due amici e il loro tran-tran vengono agitati dai preparativi per il matrimonio di Grace, dall’incontro di Leonard con una ragazza dai capelli color ciliegia e dalle nuove prospettive lavorative che si aprono quasi per caso ad Hungry Paul, dopo aver partecipare ad un bizzarro concorso su una nuova formula di commiato nelle email.
Eppure la ventata di novità che sembra scombussolare la vita dei due amici e che per un attimo pare rivoluzionare il loro solito tran tran non stravolge il loro modo di essere, perché loro non vogliono né forzarsi né modificare la propria natura.
E alla fine il discorso che Hungry Paul fa alla sorella dimostra che tra i due è lui il più maturo, il più consapevole, il più realista.
«Grace, lo so che per te sono una delusione. Lo so, ma io mi sento apposto con me stesso. Qualunque cosa accada io farò del mio meglio. Se tu ci sei io farò del mio meglio, se tu non ci sei io farò del mio meglio. Non ha senso pianificare quello che stai cercando di pianificare. Lo so che, più di ogni altra cosa, tu vorresti che io vedessi il mondo come lo vedi tu, che prendessi coscienza del tuo modo di vedere le cose e diventassi la versione di me con cui tu ti sentiresti più a tuo agio. Ma poi che faresti?…»
Leonard e Hungry Paul è un romanzo pacato, venato di ironia, ma anche profondo. Una storia fatta di momenti normali, non c’è niente di eroico, di estremo, di eccessivo tra queste pagine. La storia di un’amicizia tra due uomini ordinari che però dimostrano nelle loro scelte e nelle loro idee tutta la profondità della loro anima. Un romanzo sulla vita, sui cambiamenti che si verificano anche quando non si cercano, sui genitori che invecchiano, sulle scelte che si fanno, sulle cose che mutano ma che possono regalare anche inattese e preziose sorprese.
Non siamo mai completamente estranei alle scelte della vita; ogni cosa ci conduce da qualche parte.
Leonard e Hungry Paul di Ronan Hession – Keller Editore (2023) – traduzione di Elvira Grassi- pag. 319