Il segreto è nella carta


“Il segreto è nella carta” rispose Olga. “A osservarla bene, ogni carta mostra la sua fibra, che è molto più forte di quanto si creda! Però è anche flessibile e leggera, facile da modellare. Non c’è niente che non si possa fare con la carta, bisogna solo conoscerla e fidarsi di lei”.

Il potere della parola, o meglio del racconto. Il racconto che ridà speranza, che fa sognare, che conduce lontano, su strade mai battute o difficili da raggiungere anche con l’immaginazione. Si potrebbe partire da qui per parlare di questo straordinario libro, lettura perfetta a qualsiasi età.

Olga Papel è una bambina dotata di una straordinaria immaginazione. Quando racconta una storia, lo fa talmente bene e con tale dovizia di particolari, che pare l’abbia realmente vissuta. Gli abitanti del paese in cui vive con la nonna, amano talmente i suoi racconti da escogitare qualsiasi cosa pur di ascoltarla. Ci sono persone che si nascondono dietro agli albero o si appostano sui terrazzi solo per sentire le mirabolanti imprese della sua omonima. Sì perché le storie di Olga hanno come protagonista un’altra Olga, una bambina che, però, è fatta di carta: un soffio di vento può portarla via, un goccio d’acqua può impregnarla, una fiamma qualsiasi anche quella di una candela può decretare la sua fine. Per questo, Olga di carta è stufa di viaggiare con le tasche piene di forbici, colla e pezzi di carta, spessa abbastanza da riparare strappi, buchetti e rimetterla in piedi ad ogni possibile disastro. Vuole raggiungere a tutti i costi la maga Ausolia per chiederle di realizzare il suo desiderio e farla diventare una bambina vera in carne e ossa.

Il suo viaggio non sarà facile, dovrà attraversare un bosco, cercando il “venditore di tracce” che le darà la mappa per poter raggiungere il luogo dove vive Ausolia e nel suo lungo peregrinare incontrerà tantissimi personaggi che le permetteranno di mettersi alla prova e scoprire tanti piccoli elementi di sé. Dal tasso parlante che la porta nella sua casa sotterranea all’incontro con Melo, il giovane dalla pelle dorata, che viaggia per il mondo a bordo di una mongolfiera consegnando ai legittimi proprietari i messaggi o oggetti persi. Da Ik, il barcaiolo silenzioso, alla vecchia che vive al polo con un gruppo di bambini festosi, abbigliati da colori vivaci; dalla principessa su un fenicottero che le tirerà un brutto scherzo, fino all’incontro con una grande famiglia che accoglie chiunque si sia perso e ha dato origine ad un circo che si sposta di luogo in luogo, capitanato dal direttore Giubat.

Olga ne entrerà a far parte, prima come aiutante con gli animali poi con un ruolo nel loro spettacolo, diventando l’inseparabile compagna dell’Orso Sarto, dotato di forbici e, al quanto pericoloso per la sua piccola amica di carta. In loro compagnia e con il loro appoggio riuscirà ad arrivare al cospetto della maga Ausolia, ma per lei le prove non saranno ancora finite.

Una storia deliziosa che tramite il meccanismo ad intreccio, perché la storia di Olga di Carta spesso di sovrappone con quella della Olga narratrice e via via si scoprono particolari anche della bambina vera, porta alla luce tutte le paure con cui i bambini, ma anche gli adulti si trovano spesso a combattere: solitudine, abbandono, malinconia, ma soprattutto senso di inadeguatezza.

Tu che dote hai, cara?

Devi pure avere una dote, tutti ne hanno una, qualcuno perfino due o tre.

Io no, mi dispiace. Oppure, se ce l’ho, non so d’avercela.

Olga, infatti, non sa cosa rispondere quando le chiedono quale sia la sua dote. Lei si sente sbagliata proprio perché è così diversa da tutti. Non riesce a capire che proprio la sua diversità la rende unica e solo le tanti doti di cui è fornita le hanno permesso di intraprendere un viaggio così faticoso, difficile, pericoloso e di affrontarlo con determinazione, coraggio, intraprendenza. Alla fine la fragilità di cui è fatta è solo apparenza e Olga è molto, ma molto più di quanto appare.

Non conosco nessuno che sappia fare aquiloni così belli” spiegò Ausolia. “Nessuno che conosca il segreto della carta, E’ certamente una dote che ti contraddistingue, bambina mia. Quantunque, mi trovo d’accordo con te e con i tuoi amici: hai dimostrato di non avere pregiudizi, intrattenendoti con il tasso; di possedere uno spirito ardimentoso salendo sulla mongolfiera di Melo; hai saputo adattarti ad ogni ambiente e situazione, dalla barca di Ik, alla baracca del coniglio; sei stata paziente, sempre; ti sei mostrata disponibile e gentile con i trovati del circo, ti sei fidata della bella principessa e del suo fenicottero e in quell’occasione sei stata sciocca ed imprudente. Ma quasi subito hai riconosciuto l’errore, mostrando d’essere saggia ed umile. E per quanto mi riguarda, penso anch’io che ti sia una persona simpatica.”

Elisabetta Gnone, che già ha regalato ai lettori le avventure delle gemelle Periwinkle e mi ha trasportato nelle magiche atmosfere di Fairy Oak, fa ancora una volta centro con una storia che ammalia e conquista, oltre ad invitare a credere in se stessi, ad affermare con determinazione la propria individualità, a valorizzare quelle caratteristiche che rendono ognuno di noi persone uniche, diverse dagli altri e proprio per questo speciali.

Il libro è poi arricchito dai meravigliosi papercut di Linda Toigo.

Olga di Carta di Elisabetta Gnone – Salani editore (2015) – pag. 299

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