Quando si avvicina la fine di dicembre, pare quasi inevitabile, cominciare a ragionare sui libri migliori letti durante l’anno. Devo dire che in questo strano e complicato 2021 ho letto davvero tanto e quasi tutti i libri sono state letture soddisfacenti e piacevoli.
Ho mollato solo tre libri: uno perché di una pesantezza esasperante, l’altro perché non era il suo momento, il terzo perché essendo un saggio, alla lunga era davvero ripetitivo.
Ma veniamo ai “the best”.
Dopo una prima scrematura ho ridotto i tantissimi libri letti in 26.
Scorrendo l’elenco vi sono libri per ragazzi, classici immortali, scoperte inaspettate, riletture del mito.
Tra i tanti libri letti con Filippo quattro sono quelli che hanno lasciato il segno: Fuga dal paese delle meraviglie di Elisa Puricelli Guerra, La ragazza dei lupi di Katherine Rundell, La casa che mi porta via di Sophie Anderson e Gli inadottabili di Hana Tooke. Quattro storie di ragazzini intrepidi, di avventure a rotta di collo, di personaggi letterari noti rivisti in una nuova chiave, di coraggio, intraprendenza, sentimenti. Letture adattissime a qualsiasi età. Tra questi c’è quello che mi ha rapito e che non faccio altro che consigliare da quando l’ho letto: La casa che mi porta via.
Ho trovato poi estremamente stimolante il piccolo saggio Perché dovresti leggere più libri per ragazzi di Katherine Rundell.
Ci sono ben due romanzi di Manzini, uno dei migliori autori italiani del momento anche quando non parla di Rocco Schiavone che, ovviamente, adoro.
C’è Cuorebomba ma avrebbe potuto esserci uno degli altri due libri o addirittura tutti e tre di Dario Levantino dedicati a Rosario, uno spaccato dell’Italia della periferia, una storia tenera, che riesce a smorzare i momenti più tragici e drammatici in ironia e a regalare sorrisi nonostante tutto.
C’è I ricordi non fanno rumore di Carmen Laterza che mi ha commossa e coinvolta, una storia familiare e il racconto di un’Italia del dopoguerra, fatta di tanta fatica, di emigrazione forzata e promesse infrante.
Ci sono romanzi sul potere e la maledizione della memoria: Intenso come un ricordo di Jodi Picoult, Brest di Antonella Roncarolo e Il giardino delle nebbie notturne di Tan Twan Eng. Sulla maternità in tutte le sue sfaccettature: La figlia unica di Guadalupe Nettel e Figlia del cuore di Rita Charbonnier. Ma anche libri sulla paternità: Notti in bianco e baci a colazione di Matteo Bussola e sull’amicizia al femminile: Un’amicizia di Silvia Avallone.
Ci sono due riletture del mito in chiave femminile: Il silenzio delle ragazze di Pat Barker e Il canto di Calliope di Natalie Haynes.
Andando in ordine sparso vi sono, poi La felicità di Emma di Claudia Schreiber inaspettato gioiellino nel suo racconto di una donna così diversa dal solito e così travolgente nella sua vitalità e voglia di vivere e L’ultimo amore di Baba Dunja di Alina Bronsky, atto di resilienza e vero inno alla vita. La commovente autobiografia di Sami Modiano, Per questo ho vissuto, in cui racconta la sua vita: dalla luminosa infanzia al buio dell’inferno dei campi di sterminio, perché abbiamo il dovere di non dimenticare mai. Donne, Madonne, Mercanti e Cavalieri di Alessandro Barbero mi ha permesso di cogliere la complessità e vivacità del Medioevo, tramite uno stupefacente affresco della vita tardo medievale e La memoria di Babel, letto proprio ad inizio 2021. Ho trovato sorprendente ed originale la saga degli Attraversaspecchi di Cristelle Dabos, vivido il mondo immaginato e descritto dall’autrice e riusciti i personaggi che tratteggia.
Tra i tanti letti per #ilrazzismsonellaletteratura ho scelto Legami di sangue di Octavia Butler, per lo sguardo di donna moderna alle prese con la schiavitù e Belle Greene di Alexandra Lapierre, una biografia stupenda su una donna anticonvenzionale.
Ho trovato imperdibile Leggere Lolita a Teheran, oltre alla testimonianza della vita iraniana e dei cambiamenti subiti all’arrivo dell’Ayatollah Komeini, è un vero e proprio trattato di letteratura. Dopo averlo letto non ho potuto fare a meno di recuperare Lolita di Nabokov e Il grande Gatsby di Francis Scott Fitgerald.
Ho lasciato per ultimi due classici indimenticabili Martin Eden di Jack London, con un personaggio che mi è entrato nel cuore come pochi, e quello che, dopo averlo letto per la seconda volta, giudico, davvero un capolavoro assoluto: I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij.
Vi lascio con l’augurio che il 2022 sia altrettanto ricco di belle letture, di scoperte inaspettate e storie meravigliose.