Se vi piacciono le storie familiari e le saghe che vi portano a conoscere tutti i drammi, le gioie, le conquiste, le personalità di una grande famiglia, i Cazalet di Elizabeth Jane Howard è davvero imperdibile.
Una storia che si dipana da metà degli anni ‘30 agli anni ‘50, soffermandosi soprattutto sugli anni di guerra.
Il primo, Gli anni della leggerezza, è una sorta di lungo prologo in cui facciamo la conoscenza con la numerosa famiglia Cazalet.
Pagina dopo pagina entriamo nelle dimore londinesi e nella casa di famiglia nel Sussex, conosciamo la servitù e i vari componenti della famiglia, la loro indole, il loro carattere, vezzi e passioni, intolleranze e limiti. Una carrellata di personaggi indimenticabili che emergono dalle pagine pieni di vita, con segreti e paure che li condizionano e li caratterizzano. All’atmosfera ovattata di una società benestante, con riti e oneri pseudo aristocratici, si contrappongono i venti di guerra che spirano dalla Germania. Hitler ha annesso l’Austria e ha preteso la regione dei Sudeti. Chamberlain, Primo Ministro inglese cerca di evitare una guerra, di cui nessuno può prevedere l’esito. E i vari componenti si pongono in maniera diversa sull’argomento: chi la teme, chi crede sia una preoccupazione inutile, chi ne è terrorizzato, chi cerca di prepararsi al peggio, chi prega e fa voti, affinché, la pace trionfi.
Un affresco dai colori vividi di un periodo storico e di una società alle soglie del baratro.
Un preludio, un romanzo in cui succede poco, ma che nel suo movimento lento e pacato, non è mai noioso, anzi appassiona e non si vede l’ora di passare al prossimo…
La storia dei Cazalet in questo secondo volume, Il tempo dell’attesa, si concentra sugli avvenimenti dell’anno 1940.
Li avevamo lasciati sollevati dalla scongiurata guerra e li ritroviamo un anno dopo alla vigilia di ciò che hanno sperato potesse essere evitato. “I problemi di natura collettiva erano stati discussi fino allo sfinimento e adesso ognuno si era ritirato nella sfera dei propri crucci personali, sentendo per ragioni diverse che sarebbe stato meschino parlarne con gli altri”. Ma la situazione all’inizio non cambia poi troppo, “dopo che aveva paventato per anni gli orrori della guerra, ecco che si dimostrava non troppo diversa dalla vita di tutti i giorni…, anche se non credeva che la guerra sarebbe rimasta ciò che era ora ovvero una banale questione di fastidi e oscuramento”.
L’attenzione si sposta prevalentemente sulle tre giovani cugine. Louise vuole diventare un’attrice, frequenta una scuola di recitazione, ha incontrato Stella, una ragazza molto diversa da Lei che le apre prospettive di pensiero e di atteggiamento sulla vita completamente diverse da quelle in cui è cresciuta.
Clary vuole scrivere ed è lacerata dalla partenza del padre per la guerra.
Infine Polly annoiata e preoccupata per la totale mancanza di prospettive che la anima. Lei a differenza delle altre due non sa cosa vuole nella vita. Ha sempre sognato una casa da arredare da abbellire da rendere confortevole ed accogliente, ma ora pensa che una volta che avrà realizzato il suo sogno, non le rimarrà altro e questo la angoscia, pur rendendosi conto che al momento altre sono le preoccupazioni che dovrebbe avere.
Anche in questo secondo volume è l’affresco corale, le pennellate dedicate qua e là alla cuoca, all’autista a Miss Millicent, a rendere incredibilmente piacevole la lettura.
Nel terzo, Confusione, è il senso dell’attesa che predomina: pare che tutti siano come in attesa di qualcosa, certamente che la guerra finisca, che le cose possano tornare alla normalità, che la vita riprenda a scorrere, ma anche qualcosa di molto più intangibile. Molti dei personaggi sono come sospesi in un limbo da cui non riescono a liberarsi. Sono in una situazione di stallo sia Clary che Polly, entrambe alle prese con sentimenti poco chiari. Lo è Louise, sposa e madre, che si sente sbagliata e infelice perché quello che ha non le dà nessuna felicità. Lo è Zoe incapsulata in una situazione in cui non è né vedova né moglie. Lo è Villy disillusa dopo la sua storia d’amore platonica. Lo è Sid in attesa che Rachel le conceda un po’ di tempo, un po’ di attenzione. Ma lo sono anche Hugh, travolto da un dolore immenso e Edward diviso tra la famiglia e Diana…
Allontanarsi è il quarto capitolo della saga.
La guerra è finita e la famiglia Cazalet lascia Home Place per tornare a Londra. Le cose sono cambiate inesorabilmente. Nulla è come prima e il sollievo per essere sopravvissuti, è accompagnato dalla sensazione che ciò che ciascuno auspicava per la fine del conflitto non sia esattamente quello che ha trovato e sta vivendo. La famiglia si sparpaglia, non vivono più sotto lo stesso tetto, soffrendo, gioendo o irritandosi a vicenda. Vi sono morti, separazioni, divorzi, matrimoni, fallimenti, prese di consapevolezza e voglia di cambiamento.
Un volume che parte lento, a differenza degli altri tre, ci si mette un po’ ad entrare in sintonia con la storia. La penna della Howard, però ammalia e conquista, e i personaggi invitano il lettore ad accompagnare ancora un po’ il cammino dei membri della famiglia.
Nell’ultimo romanzo, Tutto cambia, ritroviamo la famiglia Cazalet circa dieci anni dopo l’ultimo capitolo, molti sono stati i cambiamenti avvenuti nei vari protagonisti: i quattro fratelli sono invecchiati, invischiati nelle loro vite, alcune soddisfacenti, altre meno, le cugine sono cresciute, ognuna di loro ha preso la sua strada e si trova a fare i conti con la vita, chi per difficoltà economiche, chi d’amore. I capitoli si accorciano e l’autrice cerca di dedicare spazio e pagine a tutti, anche a coloro che nei romanzi precedenti erano più in ombra. E protagonista, ancor più che negli altri quattro, è Home Place, la casa di famiglia.
In conclusione, dopo circa tremila pagine, arrivata al termine dell’ultimo capitolo dei Cazalet, ogni tanto mi prende la nostalgia di Home Place, di quelle stanze che hanno accolto tre generazioni, hanno visto nascere e morire, anche letteralmente, i membri della famiglia.
Mi mancano le vicende delle cugine, le loro storie d’amore e di delusione, i loro sogni e la loro voglia di realizzazione…
Perché nonostante la mole, le pagine scorrono e le vicende dei Cazalet appassionano.