Ho amato immensamente questo libro.
L’ho trovato una delle migliori riscritture dell’Iliade.
Achille, Patroclo, Briseide, Agamennone e tutti gli altri, sono stati descritti esattamente come li avevo sempre immaginati.
L’ira del Pelide, la calma di Patroclo, come in un perfetto bilanciamento tra i due; lo sgomento di Briseide, passata da principessa a schiava; la tracotanza (o meglio la hybris) di Agamennone; l’accampamento sul mare degli Achei; Troia difesa dalle possenti mura che domina dalla rocca; il dolore di Priamo, diventato improvvisamente un vecchio padre disperato, e il mare, che, soprattutto nella prima parte, diventa parte essenziale della narrazione. Il mare come spettatore passivo, come elemento di conforto, come unione di Achille con la madre Teti. Il mare che può essere una tavola, o diventare furioso, il mare che nelle giornate nuvolose pare una superficie di metallo fuso, misterioso, pericoloso, accogliente.
In questo romanzo ci sono tutti gli elementi giusti: il mito che più lo leggo e più di mi piace; una narrazione lineare, che non stressa la mente; i personaggi che risaltano nelle loro luci ed ombre; il cambio di punto di vista da Briseide ad Achille che permette di osservare due punti di vista diversi.
E’ però in questo elemento di pregio che sta anche l’unico limite di questo libro.
Pat Barker, già in copertina afferma di non considerare Achille un eroe, ma un mostro, un uomo dalla violenza smodata, una macchina da combattimento e pare voler riscrivere la storia vista dagli occhi di Briseide. Attraverso di Lei vuole narrare il trattamento che subivano le donne, bottini di guerra senza diritti, date in dono ai vari comandanti dell’esercito, che una volta stancatisi di loro, le passavano alle truppe, facendole diventare di fatto delle prostitute, che vivevano ai margini dell’accampamento, sotto le tende, senza protezioni, invisibili. Se questo riesce nella prima parte in cui parla Briseide, andando avanti Achille e la sua ira funesta, il suo rapporto con Patroclo, i rapporti di forza negli schieramenti Achei la fanno da padrona, relegando nell’ombra le donne.
E la loro voce diventa silenzio.
Il silenzio delle ragazze di Pat Barker – Einaudi Stile Libero Big (2019) – pag. 344