Cenerentola è morta di Kalynn Bayron è un retelling davvero ben riuscito con una interpretazione nuova della famosissima fiaba.
Chi mi segue da un po’ sa quanto io ami la fiaba di Cenerentola.
Ogni volta che intercetto una rivisitazione è più forte di me mi ci devo buttare a capofitto, non importa quanto stravolta sia la storia originale, che venga cambiato l’ambientazione, i nomi o il colore della pelle, basta che vi sia l’essenza.
Non fa eccezione questa novità della Fandango che ringrazio per la copia.
Un romanzo “distopico”, ma purtroppo nemmeno troppo, ambientato in un regno dove le donne non contano assolutamente niente. Sono obbligate dal re del paese a partecipare ad un ballo, che ricorda e omaggia, ovviamente, il ballo in cui Cenerentola conobbe il Principe Azzurro e perse la sua famosa scarpina di cristallo.
Nonostante Cenerentola sia morta da duecento anni la sua storia, che tutte le ragazze devono conoscere a memoria, è ancora il faro che illumina il regno, l’esempio da seguire, la rotta che ogni ragazza e poi donna deve seguire.
Al ballo gli uomini del regno avranno la possibilità di scegliere la loro futura consorte in base alla loro bellezza e alla ricchezza dei loro vestiti. Scelta che non hanno invece le fanciulle in età da marito perché per loro l’evento è obbligato e le conseguenze, per chi non vuole partecipare o non è “scelta” durante il ballo, sono terribili sia per la ragazza che per la famiglia. Perché nel regno le donne non possono esprimere la propria opinione e vengono considerate una proprietà personale del capofamiglia, padre, il marito o parente maschio più prossimo. La maggior parte della popolazione ha paura e ha accettato il regime di oppressione e terrore che vige, come se facesse parte del naturale ordine delle cose e mai si sognerebbe di sfidare lo status quo.
Sophia, la protagonista, è disgustata da tutta questa messa in scena, che ha come conseguenza la totale perdita di libertà e la consegna nelle mani di un uomo che può fare della sua sposa ciò che preferisce, lei vorrebbe solo poter vivere la sua storia d’amore con la sua migliore amica alla luce del sole, ribellandosi alle assurde regole che vigono e soprattutto rivendicando indipendenza e possibilità di scelta che invece le sono completamente negate.
E’ pronta ad accettare qualsiasi conseguenza pur di modificare le regole e non doversi sottoporre ad un simile supplizio.
Non racconto altro, se non che Sophia conoscerà una discendente diretta di Cenerentola e scoprirà che la famosa storia non è andata esattamente come la raccontano e che molti sono i misteri che si agitano intorno al trono del regno.
Il romanzo di Kalynn Bayron è appassionante, scorrevole, incalzante, divertente e ricco di spunti di riflessione. La protagonista è combattiva, grintosa, disposta a mettersi in gioco e a lasciare tutte le sue certezze alle spalle pur di non sottomettersi ad un rituale umiliante e rinunciare alla propria essenza.
Ovviamente il messaggio, oltretutto condivisibile, che l’autrice porta avanti è quello di essere se stesse, di combattere per i propri ideali e per realizzare i propri sogni, di non aver bisogno di un principe per salvarsi. Non possiamo fingere di non vedere le cose sbagliate che ci circondano, né accettare che ci siano persone sacrificate dall’ingordigia di una classe privilegiata, né credere che solo le nostre idee siano giuste. C’è sempre una possibilità per ribaltare le cose, per cercare di creare un mondo più giusto dove portare avanti i propri ideali, amare chi vogliamo alla luce del sole e non essere discriminati in base al colore della pelle, alla religione e alle scelte sessuali.
Cenerentola è morta di Kalynn Bayron – Fandango Weird Young (2024) – traduzione di Silvia Rosa – pag. 363