Una figurina per crescere

Quanto sarà difficile essere adolescenti? Quanti sono i cambiamenti emotivi, fisici, a volte anche caratteriali, che devono essere attraversati per poter crescere?

Sei piccoli favori di Lorenzo Molino è una storia di formazione che dipinge molto bene quel periodo estremamente confuso, caotico e conflittuale anche verso se stessi che è l’adolescenza ed in particolar modo il periodo delle medie, quando non sei né carne né pesce, vorresti maggiore autonomia, libertà, ti senti pressato e incompreso dagli adulti, vorresti avere un gruppo di amici, hai paura di quello che ti aspetta, ma allo stesso tempo lo vorresti vivere.

Giulio ha tredici anni, vive in un piccolo borgo diviso tra una parte vecchia, pressoché disabitata, un esempio di archeologia industriale, e una parte nuova, collegati tramite la porta di un cimitero o raggiungibile attraverso un viottolo pieno di rovi e spazzatura. Il suo amico più caro se ne è andato dal paese l’anno prima, e lui si trova isolato, con l’unica compagnia di Tommy, con cui però ha un rapporto che definire confuso è un eufemismo. Ha appena concluso le medie, dando il fatidico esame ed ha davanti a sé un’estate lunga e priva di obiettivi. Fino a quando non decide di chiedere alla ragazza che gli piace, Federica, di uscire con lui. Lei accetta ad una condizione che riesca a procurargli l’introvabile figurina del calciatore Pizzaballa, oggetto del desiderio di suo padre. L’uomo, infatti, continua a ripetere alla figlia che potrà uscire con i ragazzi e fare un po’ quello che vuole solo quando gli porterà la mitica figurina Panini con il giocatore dell’Atalanta. Giulio passa da uno stato di completa euforia per quell’inaspettata risposta, alla più cupa disperazione quando scopre che la figurina vale un patrimonio. Come potrà mai soddisfare quel desiderio, uscire con Federica e dare una svolta alla sua vita?

Ma come spesso capita la vita ha in serbo per lui qualcosa di inaspettato. Scopre che una copia della figurina si trova proprio lì nella parte vecchia del paese nelle mani di un uomo che vive isolato da tutto e da tutti, Sansone. Perciò deve farsi coraggio e andare a parlare con lui per vedere che cosa può ottenere. L’uomo che è immobilizzato sui una carrozzella e che all’inizio gli appare come un mostro pauroso, visto anche il paesaggio desolato che lo circonda, gli propone un patto: gli darà la figurina in cambio di sei semplici favori.

Inizia per Giulio un’avventura che lo porterà a scoprire il valore dell’amicizia, a scontrarsi con difficoltà impreviste, ma anche a svelare segreti nascosti, il tutto in un’estate che lo segnerà per sempre.

Lorenzo Molino è veramente bravo a tratteggiare la figura di un adolescente alle prese con i primi amori, con gli amici che se ne vanno, con un mondo di coetanei che non è accogliente come si vorrebbe, con le paure e le ansie tipiche di chi ha un avvenire piene di possibilità ma un presente grigio e poco attraente.

Sa descrivere benissimo quel senso di noia tipico di quell’età, quando le giornate scorrono vuote senza programmi, ma anche quel mix di egoismo, rabbia e senso di colpa uniti alla sensazione di sentirsi incompreso e trasparente. Quei momenti in cui nessuno ti parla e tu non parli con nessuno e non sai quel sia il tuo scopo nel mondo, né se la tua esistenza avrà mai un senso.

L’arrabbiatura gli era passata da un po’, ma lui non voleva ammetterlo. Si sforzava di essere ancora furibondo con Sansone, Diana, Tommy, per motivi che ormai avevano perso di valore. Non accettava l’idea del pentimento perché erano gli altri che avevano torto. Però ogni volta che tornava con la mente al cortile del prof, tra rulli sporchi di vernice e Tommy con la gamba sanguinante, riviveva la scena con una profonda vergogna. Ciò che desiderava adesso era piegare il tempo e rimediare, porre fine alla sua rabbia prima che esplodesse.

Molino riesce a rappresentare perfettamente il caos che anima la mente e la psiche degli adolescenti, la necessità di essere visti, di catturare l’attenzione di chi li circonda, le antipatie fortissime ai limiti dell’odio che a volte si scatenano senza una vera e propria causa, ma anche i turbamenti dei primi battiti di cuore quando “la cotta” verso qualcuno spesso è più amore verso l’idea di amore che non amore vero e proprio. E delinea altrettanto bene la figura, burbera ma dal cuore d’oro, essenzialmente tragica di Sansone, il Professor X, che porta su di sé i segni di una terribile vicenda, che verrà alla luce prima della fine dell’estate. Riesce inoltre ad accennare alla assenza degli adulti, figure evanescenti, che non hanno un ruolo definito, né sono in grado di dare esempio e sostegno ai propri figli.

Un romanzo in cui i ragazzi si riconosceranno ma che sarà utile ai lettori più maturi per ricordare quell’età faticosa e difficile che è l’adolescenza, e cercare, allo stesso tempo, di guardare i propri figli mettendosi nei loro panni e alla loro altezza.

Sei semplici favori di Lorenzo Molino – Piemme Il battello a vapore (2023) – Illustrazioni di Alice Guidi – Prefazione di Luigi Pizzaballa – pag. 237

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