Sono davvero contenta di aver deciso di partecipare al gdl di Elena @lettricegeniale #unannoconMissMarple.
Prima di avventurarmi in queste letture l’immagine che avevo della geniale vecchietta uscita dalla prolifica penna della regina del giallo inglese Agatha Christie era un’immagine sbiadita e poco interessante.
«Perché tu abbia una così scarsa opinione della natura umana, davvero non riesco a capirlo, dato che abiti in quel tuo paesino tranquillo, così all’antica, incontaminato.»
«Tu non hai mai abitato in un paesino, Ruth. Le cose che accadono in un paesino tranquillo e incontaminato come dici tu, probabilmente ti sorprenderebbero.»
Avevo letto un paio di libri con lei protagonista e non era scoccata la scintilla. Quella sonnolenta e curiosa provincia inglese, dove pare non succedere mai nulla, ma dove occhi curiosi spiano dalla finestra e i segreti esistono solo per essere rivelati da pettegole che pare facciano solo quello di mestiere, non mi aveva colpito più di tanto. E la sensazione era stata confermata dalla lettura dei primi due La morte nel villaggio e Un cadavere in biblioteca. Proseguendo però, la apparentemente mite signora che ha sempre un lavoro a maglia nella borsa e una sorprendente capacità di osservazione del genere umano e delle sue devianze ha cominciato a suscitarmi simpatia e non ho potuto non ammirare la sua abilità nel dipanare e risolvere i casi più intrigati e complessi.
Geniale da parte della scrittrice inglese ribadire questo concetto anche nell’inizio del romanzo letto questo mese Giochi di prestigio. Qua Miss Marple è in compagnia di una sua vecchia e cara amica. Hanno la stessa età, ma l’amica, grazie a trattamenti, diete, massaggi, ginnastica, nonché trucco, parrucco, abbigliamento e tutto ciò che “con il denaro si poteva fare” appare ben diversa dalla compagna di studi.
«Jane pensi che siano in molti a capire che noi due abbiamo la stessa età? »
Miss Marple rispose in tutta sincerità.
«Neanche per sogno, ne sono certa!» esclamò in tono rassicurante. «Io invece temo di dimostrare ogni minuto della mia età.»
Con i suoi capelli bianchi, il viso rosso segnato da mille rughe, e gli occhi azzurri dall’espressione innocente, Miss Marple sembrava una dolce, vecchia signora, mentre nessuno avrebbe chiamato la signora Van Rydock una dolce vecchia signora!
Ma le doti di Miss Marple sono altre e proprio a queste si affida la stessa signora Van Rydock per invitarla ad andare dalla sorella, Carrie Louise anch’essa compagna di classe in anni giovanili, che la preoccupa anche se non saprebbe dire il perché.
E così Jane Marple raggiunge la mite Carrie Lousie nella prestigiosa e vasta magione adibita in parte a istituto per la rieducazione di giovani criminali.
Qui l’attende la sua grande e complessa famiglia allargata: Carrie Lousie si è infatti sposata tre volte e i figli dei precedenti mariti hanno continuato a gravitare intorno a lei insieme ai suoi figli legittimi.
Per questo oltre al terzo marito, Lewis, vi sono la figlia naturale Mildred, ormai vedova; la nipote Gina, figlia della compianta Pippa, adottata da Carrie Louise quando ancora non sapeva che avrebbe potuto avere figli naturali; il marito americano di Gina, Wally; Alex e Stephan Restarick, figli del secondo marito della donna; Christian Gulbrandsen, figlio del suo primo marito; vi sono poi la signorina Bellever, governante della casa e dama di compagnia nonché psicologi, psichiatri, medici e giovani sbandati da raddrizzare.
Agatha Christie ci presenta l’ambiente, la personalità dei vari personaggi, tratteggia l’ideale filantropico che ha portato Carrie Louise a sposare il primo marito, molto più vecchio di lei, ma pieno di ardore e convinzione nell’idea di migliorare il genere umano e che l’ha convinta a portare avanti il suo progetto anche dopo la sua morte. Certo la donna appare fin troppo tranquilla rispetto all’atmosfera non proprio idilliaca che si respira: tensioni tra i vari membri della famiglia, cose non dette e la presenza di giovani non proprio raccomandabili.
Giallo forse di più semplice soluzione rispetto ad altri, più intricato per la presenza di tanti troppi protagonisti, ma con un’interessante idea al centro della storia legata alla abilità del prestigiatore che spesso mostra il trucco e distrae l’attenzione degli spettatori che non si rendono conto di essere stati imbrogliati. La grande qualità di creare illusioni facendo intendere realtà.
Giochi di prestigio di Agatha Christie [They Do Iy With Mirrors 1952] – Oscar Mondadori (2015) traduzione di Ombretta Giumelli – pag. 202