Dove sono finiti gli dei che una volta dominavano la terra dall’Olimpo? Siamo davvero sicuri che non siano mai esistiti o siano definitivamente scomparsi?
Alexandra Bracken formula un’ardita teoria per riportare in vita gli antichi Olimpi che non avendo accettato i cambiamenti e le nuove regole imposte dall’avvento di un nuovo dio, si erano rifiutati di svanire. Zeus, allora, per punire la loro ennesima ribellione, aveva deciso di punirli e quale metodo migliore se non quello di renderli mortali per una settimana ogni sette anni? Ormai da secoli, gli dei che partecipano a questa lotta sono protetti dalle casate dei discendenti degli eroi mitici che, in un modo o nell’altro erano alleati al rispettivo dio nell’antichità. Se però un mortale riesce ad uccidere un dio ne acquisisce i poteri, e così va avanti da millenni…
E’ questa la base del fantasy mitologico che mescolando vari generi trasporta il lettore in un romanzo appassionante ed avventuroso, in cui fra battaglie con spada e scudo, combattimenti corpo a corpo e missioni sempre sull’orlo del precipizio, si corre all’impazzata, si combatte, si svelano misteri e si respira i valori e le idee del mondo greco.
Ho iniziato questo romanzo in un momento in cui avevo necessità di un libro che mi portasse via dal luogo e dai pensieri che si agitavano dentro di me. E l’opera di Alexandra Bracken è riuscita a trasportarmi in una New York oscura ed inquietante in cui si aggirano strani personaggi, guerrieri addestrati a combattere un agone cruento, che ogni sette anni, per sette giorni, portano sulla terra gli antichi dei greci, rendendoli però mortali.
Accanto a Lore, la protagonista che tutto vorrebbe, eccetto tornare a combattere, dopo l’assassinio dei suoi genitori e delle sue sorelle, mi sono immersa in questo fantasy mitologico, in cui i colpi di scena e i ribaltamenti di prospettiva rendono la lettura davvero appassionante.
Lore è l’ultimo membro mortale dei Perseidi, la Casa di Perseo, fondatore di Micene e uccisore di Medusa, una delle figure più importanti della mitologia, l’ultima superstite della sua stirpe costretta a vivere nell’ombra, a nascondersi e a fuggire. E anche colei che è a conoscenza di qualcosa che potrebbe ribaltare le sorti dell’ultimo Agone e probabilmente decretare la fine di questa lotta senza quartiere che già infinite vittime ha mietuto. Lore, è una guerriera addestrata e letale, cresciuta con l’ideale della ricerca del “Kleos” (la fama, la gloria) è stata forgiata per portare onore alla sua stirpe e questo nonostante sia una femmina, elemento che si scontra con il forte preconcetto maschilista su cui si fonda la cultura antica.
Senza raccontare nulla, perché questo è uno di quei romanzi adrenalinici, pieni di colpi di scena e cliffhanger, in cui ci si deve solo immergere e lasciarsi trasportare dalla storia, consapevoli che spesso sarà difficile mettere giù il libro ed interrompere la lettura.
Lore è una protagonista a cui non si può non affezionarsi, determinata, combattiva, eppure ferita dalla vita. A poco a poco emerge la sua storia: il senso si colpa per ciò che è capitato alla sua famiglia, la sua voglia di dimenticare tutto e rifarsi una vita senza alcun contatto con quella precedente. Il forte senso di amicizia per chi l’ha aiutata e sostenuta e continua a farlo anche quando scopre chi è in realtà, la voglia di rivalsa, il voler lottare per dimostrare il proprio valore rispetto al disprezzo degli altri, i sentimenti che prova, i ripetuti tradimenti che subisce da persone di cui si fidava, la rendono un personaggio intenso ed indimenticabile.
Accanto a lei sono tratteggiati comprimari altrettanto degni di nota, partendo da Atena, la dea dagli occhi grigi, la divinità che non ha mai amato le donne, colei che ne ha distrutto più di una. Nata dalla mente del padre Zeus, ma figlia di Metis, la saggezza, troppo spesso dimenticata.
“Sai, la cosa forse peggiore è che tu vedi te stessa nel mito che gli uomini hanno creato per te. Proprio ora hai detto di essere nata dalla mente di tuo padre, ma avevi anche una madre, non è vero? Metis. La saggezza in persona. Quello era il suo dono, non di Zeus, e lui ha divorato entrambe per salvare se stesso, e se l’è preso. Negare tua madre significa negare chi sei. Significa negare ciò di cui sono capaci gli uomini.”
«Io ho dato potere alla sua collera», disse Atena a bassa voce.
Lore si voltò verso di lei, confusa.
«Ho trasformato Medusa», proseguì Atena, «per darle una protezione contro tutti coloro che volevano cercare di farle del male».
«Sono stronzate. Non le hai dato scelta, vero?», ribatté Lore. «E ora la storia la ricorda come un nemico che meritava di morire».
«No. Questa è l’immagine che hanno creato di lei gli uomini, nell’arte e nei racconti», disse Atena. «L’hanno immaginata orrenda perché temevano di incrociare il vero sguardo di una donna, di essere testimoni della possente tempesta che vive dentro, in attesa. Medusa non è stata sconfitta dall’assalto di mio zio. E’ semplicemente rinata come creatura in grado di restituire lo sguardo del mondo senza paura. Non è questo che la tua stirpe ha fatto per secoli, nascosta dietro la sua maschera?»
E poi ancora Castor, Miles, Van, Iro, le divinità greche e gli umani che di queste divinità hanno preso il potere (assumendo nomi evocativi: Afrodite è Batticuore, Dioniso è Baldoria, Poseidone è Altamarea e Ares è Ira).
Lore è un mix riuscito tra Percy Jackson e Hunger Games, a cui è stato paragonato spesso per la violenza dell’Agone, anche se chi combatte in questo caso è stato preparato a farlo, addestrato, dotato di armi, non gettato nella mischia, senza sapere a cosa va incontro.
La cosa che ho apprezzato di più, a parte, la narrazione sincopata ed avvincente e le vicende incalzanti, che rendono la lettura una vera e propria avventura, è stato il rispetto dei simboli e del senso dell’antichità. Gli dei mantengono le loro caratteristiche e così gli eroi. In queste pagine non c’è nessuna forzatura: il senso dell’eroe greco, le virtù che doveva avere, la preparazione a cui veniva sottoposto, sono semplicemente trasportate in epoca moderna. L’autrice dimostra conoscenza e rispetto per il mondo greco e riesce ad infondere nei miti nuova linfa intrecciandoli alla storia della rinascita e consapevolezza di sé di una ragazza moderna.
In definitiva un fantasy mitologico ipnotico, affascinante ed imperdibile.
Lore di Alexandra Bracken – Sperling & Kupfer (2022) – pag. 434