Dopo aver amato infinitamente L’anno che imparai a leggere, tanto da averlo regalato non so più quante volte e averlo consigliato praticamente a tutti, non potevo non leggere subito la sua ultima fatica.
In Tutte le volte che mi sono innamorato Marco Marsullo ci regala la storia di Cesare, un maestro elementare di 35 anni, che ama il suo mestiere, adora i bambini che osserva con curiosità e stupore, perché sa che da loro può apprendere tanto quanto lui cerca di insegnare loro.
Cesare ha voglia di farsi una famiglia, vuole una moglie. Infondo è rimasto l’ultimo del suo gruppo di amici storici a non essere sposato. La sua voglia si scontra però con incontri a dir poco surreali, dalla ragazza che durante il primo appuntamento non fa altro che parlare dell’ex, alla femminista incallita che si offende per un drink offerto e non perde occasione per contestare qualunque galanteria o gentilezza le sia rivolta. Dalla giovanissima che lo travolge con termini incomprensibili come ghosting e zombing, a quella che a letto urla come fosse stata appena dilaniata dalle lame. I suoi amici sostengono che cerca il pelo nell’uovo, che la colpa è sua perché valuta ogni singola caratteristica e vuole che la donna con cui spera di condividere tutta la vita sia pressoché perfetta. Perfetta per lui ovviamente. Quella sorta di metà mela di cui parlavano gli antichi, il perfetto incastro di corpi e di anime.
L’unica che non ride del suo desiderio di “non accontentarsi” è la collega e amica Silvia, saggia ed equilibrata, dispensatrice di consigli, sposata da anni con Bernardo, continua a ripetere a Cesare che arriverà la donna giusta, quella con cui saprà andare a ritmo.
“Il ritmo è quella sensazione di andare all’unisono con una persona mentre ce l’hai accanto. L’amore è come un ballo, una danza dove bisogna muoversi alla stessa velocità e , bada bene, non puoi prendere lezioni come fosse il tango o il valzer. E’ un ballo naturale… ma accade a tutti, prima o poi, di trovare qualcuno che va allo stesso ritmo”.
In questo romanzo che potrebbe essere sottotitolato anche manuale di incontri in epoca social, Marsullo, con sguardo disincantato, racconta degli incontri tramite Tinder e ci “svela”, se non ci avessimo ancora pensato, che in un’epoca in cui grazie ad un profilo social si possono vedere morte e miracoli di chiunque (dall’ultima vacanza, alle passioni segrete), la magia dello svelarsi è definitivamente crollata, difficile raccontare qualcosa di noi, quando lo abbiamo già reso pubblico, senza filtri e senza veli.
Ci parla di amicizia, quella che c’è da sempre, quella che basta uno sguardo per capirsi, quella che conosce debolezze e manie e che sa come mandare al tappeto con una battuta, ma che c’è nel momento del bisogno per sostenere ed aiutare.
E analizza, per non dire disseziona, vari tipi di relazione: il matrimonio impossibile fatto di continue litigate e recriminazioni, oltre che di controlli ossessivi; quello mal assortito in cui marito e moglie sono diversi come il giorno dalla notte; la coppia ad “ingranaggio perfetto”, che non si crea problemi, ma anzi cerca di risolverli; quella che sta insieme da sempre, che dopo anni e anni o si sposa o si lascia.
“Sandro è il mio migliore amico fin dai tempi delle elementari. Insieme a lui, Gabriele e Lucio. Poi, più di recente, si è aggiunto Mariano. Non saprei dire a chi voglio più bene, sono i miei amici, la cosa più vicina a una famiglia. E ogni famiglia ha i suoi drammi, le sue stranezze, le sue gioie, le sue incongruenze.”
Ognuno di loro ha una fidanzata o una moglie, una relazione stabile.
Certe volte, solo per un istante, osservandoli, l’essere rimasto l’ultimo single mi sembra la cosa migliore che mi sia capitata. Nessun compromesso, nessuna noia quotidiana, nessuna scelta sbagliata che si ripercuote su una nuova vita. Ci sono sere in cui torno a casa da solo, le luci spente, le stanze silenziose, e tiro un sospiro di sollievo. La solitudine del cuore pesa sempre meno della claustrofobia che prende quando ti accorgi di avere accanto la persona sbagliata”.
Di questo libro ho apprezzato tantissimo il ribaltamento di genere, di solito sono le donne a sentire il peso dell’età che avanza e l’orologio biologico che ticchetta incessantemente, invece qui è Cesare vuole sposarsi, sente il peso di essere arrivato single a 35 anni, vuole diventare padre.
Cesare che probabilmente commette l’errore non tanto nel modo di gestire la relazione ma in quello di scegliere la persona con cui intraprendere quella relazione:
“E se l’errore fosse a monte? Se non fosse capace di scegliere, più che di gestire una relazione?”
Cesare che sogna ad occhi aperti e scrive una storia completa: immagina la fidanzata di tutta la vita che non ha mai avuto. Immagina i viaggi, i momenti felici, le crisi, i momenti no, i regali. Immagina il riconoscersi, le abitudini acquisite, la vede questa donna accanto a Lui; sente il profumo della sua pelle; ascolta la sua voce: in una sorta di film mentale di ciò che non è stato.
Quello che amo di Marco Marsullo è la sua capacità di descrivere la vita di tutti i giorni in modo estremamente credibile. Nelle sue storie e nei suoi personaggi possiamo rispecchiarci e ritrovare in tutto o in parte un pezzetto di noi stessi.
Nel suo, a mio parere, romanzo più riuscito, neanche a dirlo, L’anno che imparai a leggere, i suoi personaggi così vividi, a tutto tondo, mi hanno commosso, fatto ridere e convinto. Ma anche in questo ultimo romanzo l’autore partenopeo ci regala un personaggio tenero e mai banale come Cesare. Di Lui ho amato la voglia di trovare una compagna, di allontanare la solitudine e sopratutto trovare qualcuno che tenesse il tuo stesso ritmo. La sua analisi sugli errori fatti, mi ha fatto riflettere su quanto spesso ci incaponiamo di qualcosa, lo vogliamo disperatamente, facciamo di tutto per ottenerlo, e pare che l’intero universo si sia allineato per impedirci di realizzare il nostro più grande desiderio e quando lo abbiamo raggiunto, spesso non è proprio come lo immaginavamo. La difficoltà a volte è vivere, semplicemente vivere e lasciare che la vita ci stupisca.
Per questo voglio ringraziare Marco, per averci regalato un altro bel personaggio, e una storia che fa sorridere, commuove ma fa anche pensare, perché l’amore e i rapporti di coppia hanno infinite varietà. L’importante, come direbbe Silvia, è trovare la persona giusta con cui ballare a tempo, che assecondi il nostro ritmo, come noi il suo, senza pestarsi i piedi.
Tutte le volte che mi sono innamorato di Marco Marsullo – Feltrinelli (2022) – pag. 248