Un ragazzino che vuole essere felice

Guus Kuijer, “famosissimo scrittore di libri per bambini. E lo dico in tutta modestia.”, riceve la visita inaspettata del signor Klopper, che gli porta il diario scritto quando aveva nove anni, ovvero Il libro di tutte le cose, e gli chiede di leggerlo, perché lo reputa un testo valido seppur irriverente. Lo scrittore lo divora e, – seppur non sia il libro commovente ma anche divertente, sulla propria storia di bambino felice, con un’infanzia serena in una famiglia amorevole, che aveva intenzione di scrivere -, ne rimane conquistato.

Il libro di tutte le cose è il quaderno sul quale Thomas annota ogni sera quello che gli è capitato, episodi piccoli, da niente, ma che per lui sono particolarmente significativi: la grandine così violenta da portare via tutte le foglie dagli alberi, ma anche riflessioni e propositi per quando sarà adulto: ‘Da grande diventerò felice’, e questo nonostante per lui la felicità al momento non sia neanche immaginabile. Nella sua famiglia l’unico libro ammesso è la Bibbia, che il padre legge ogni sera, dispensando insegnamenti e regole di vita. In casa sua non sono ammessi amici e il clima non è certo gioioso, soprattutto quando il padre picchia la madre per una parola di troppo o qualcosa che non va, oppure sculaccia ripetutamente Thomas con un cucchiaio di legno. Il padre è un uomo intransigente che giustifica la propria condotta con la scusa della religione e la necessità di correggere i comportamenti sbagliati della moglie e dei figli. Eppure, nonostante tutto, Thomas non perde mai la capacità di vedere il bello e il suo animo non si piega alla violenza.

Lui parla con Gesù, uomo umanissimo e moderno.

E’ innamorato di Eliza, la compagna di classe della sorella Margot, che ha una gamba di cuoio che scricchiola come un paio di scarpe nuove, e in una mano ha un dito solo.

E trova un’amica speciale nella vicina di casa, la signora Van Ameersfoort, una vecchia signora, rivoluzionaria e comunista additata da tutti come strega, che gli presta libri “proibiti”, gli fa ascoltare la musica e gli offre aranciata. E soprattutto gli insegna a non aver più paura.

Ed è proprio l’incontro con la signora Van Ameersfoort a dare l’inizio ad una piccola rivoluzione, che coinvolgerà tutte le donne di casa sua.

Il libro di tutte le cose è un libriccino di meno di cento pagine, che pur trattando di violenza domestica, di bigottismo, e raccontando di un mondo chiuso e ristretto, non è cupo, anzi è ironico e a tratti persino gioioso. Lo sguardo di Thomas non è mai tragico, la sua immaginazione, la sua capacità di vedere al di là di quello che accade, di auspicare le piaghe d’Egitto per piegare l’intransigenza del padre, fanno sorridere, e non si può fare a meno di parteggiare per questo ragazzino tenero, che vuole proteggere la madre e sposare la dolce ragazzina di cui si è innamorato e che teme che non lo aspetterà visto che è più grande di lui. In fondo il suo scopo nella vita non è quella di essere felice?

Un inno alla fantasia, all’umorismo e alla capacità visionaria che permette di affrontare ogni cosa, di mantenere il cuore aperto e credere fortemente nella felicità.

Il libro di tutte le cose di Guus Kuijer [Het boek van alle dingen 2004] – traduzione di Dafna Sara Fiano – Salani Gli istrici (2023) – pag. 94

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