Fabio Genovesi pare a tratti un personaggio dei suoi libri, sopra le righe, naif, stralunato ma profondo, ironico e tagliente, un cantastorie che ti ammalia e ti trasporta nel suo mondo, un mondo magico dove tutto è possibile anche conquistare il lettore ambientando un romanzo in un cimitero e raccontando una storia davvero triste, almeno all’inizio. Perché il protagonista di questo libro, oltretutto per bambini/ragazzi è Rolando un bambino che sta per compiere dieci anni, ma è orfano, entrambi i genitori sono morti quando ne aveva solo cinque, vive in un cimitero con uno zio che dovrebbe occuparsi di lui ma è troppo preso ad affrontare i suoi demoni nel fondo di una bottiglia, e non ha amici. Tutti si tengono sempre alla larga da lui: come si fa a familiarizzare con uno che vive in un cimitero, che oltretutto è strano, diverso. E allora lui che fa? Si perde d’animo? NO, figuriamoci. Anche se vorrebbe degli amici si accontenta di quel che può. Gioca a palla tra le tombe, parla con i fiori e con le lapidi, e il suo unico, nonché miglior amico è Cip, un merlo ghiotto di gelato che lo accompagna sempre.
Una sera mentre palleggia maldestramente tra le tombe, incontra due cugini, Mirko e Marika Gini che lo fissano e rimarcano quanto sia scarso col pallone. Ma i Cugini Gini sono fantasmi, che, non si sa bene come, hanno trovato un buco per tornare dal mondo dell’aldilà e ora sono davanti a lui per chiedergli aiuto. Rolando deve compiere una missione importante. Deve salire sul Monte Pupazzo, affrontare il buio nero e trovare la cosa rossa che è nascosta in cima e farlo entro la mezzanotte di quel giorno.
Rolando è pieno di dubbi per quella missione pericolosa, ma l’idea di avere finalmente due amici, anche se morti, gli accende una fiammella dentro: lui deve portare a termine quel compito, deve dimostrare di essere degno della fiducia che gli hanno dimostrato. E non conta se inizia a diluviare, se trema dal freddo, se ha in mano solo una mappa abbozzata, se la montagna incombe su di lui, se finisce in un pozzo, se è caricato da un cinghiale, preso di mira da un cacciatore strabico, travolto da una bambina dalla chioma rossa e un pigiama giallo…
Rolando deve affrontare quell’avventura che è anche un’iniziazione con la consapevolezza che la paura di fallire, di essere solo, di non avere amici, di non essere amato sono paure da combattere e vincere.
Fabio Genovesi, con la consueta dose di ironia e tanta fantasia, ci regala una favola, dove situazioni stravaganti, animali parlanti, incidenti e avventure si intersecano a riflessioni profonde. Infondo qualunque scalata irta di difficoltà diventa facile e leggera con la giusta compagnia. E intanto con sguardo disincantato, ci parla di temi importanti: la morte, che può avvenire quando meno te lo aspetti nei modi più assurdi, ma che fa parte della vita; l’amicizia, che è uno dei sentimenti che fanno girare il mondo; l’isolamento, da cui bisogna uscire anche sforzandosi ad affrontare tutte le nostre paure; la natura così bistrattata e svilita; ed ultimo ma non meno importante il modo in cui gli altri ci vedono, ci giudicano, partendo spesso da preconcetti, da idee sbagliate, pregiudizi, dicerie o bisbigli ascoltati per caso che diventano verità distorte.
Genovesi inoltre riesce ad essere coinvolgente, oltre per i temi, anche per il modo in cui racconta la sua storia grazie ad un narratore, che resterà misterioso fino all’ultima pagina, e che si rivolge direttamente al lettore, creando un contatto vero, che ti fa sentire parte dell’avventura.
E poi il finale… un finale commovente ed emozionante, che vi farà venire i lucciconi agli occhi.
«Hai visto Rolando? E sai quante sorprese ancora ti aspettano, là fuori? Stanno là e si chiedono: “Ma insomma, quando arriva Rolando coi suoi amici?” Ma ora puoi andarci, più veloce e lontano, perché sai andare in bici. E scoprire un mondo che è immenso, immenso e sconosciuto, e se ti fa un po’ paura è normale, è anche giusto che sia così. Ma più forte della paura deve essere la tua voglia di abbracciarlo tutto!».
Rolando del camposanto di Fabio Genovesi – illustrazioni di Gianluca Maruotti – Mondadori (2019) pag. 226